lunedì 12 maggio 2014

GRUPPO VACANZE AL QAEDA

Se ti svegli vuol dire che non sei morto nel sonno, generalmente era questa la mia paura tempo fa, l’addormentarmi e fare una spiacevole sorpresa ai miei familiari e in qualche modo a me stesso. Ma stamattina, siccome sono sopravvissuto, la sorpresa me l’ha fatta l’ufficio di collocamento inviandomi una mail, il titolo di questa era “professione animatore” e recitava di un incontro tra esperti nel mestiere e questo gioioso raduno è esattamente domani. Si, io ho fatto un corso da animatore, sono stato costretto dalla scuola durante la gita, ma non avendo fatto i balletti con sotto la canzone “un cocomero tondo tondo” e “stendi i panni”, sono sicuro che verrei tagliato fuori dal gruppo, rigettato nella disoccupazione dando più speranza all’esercito di zirconi ai lobi e basette a punta che si riunirà domani spartendosi, come su risiko, i villaggi da attaccare. Farò così, non ci andrò, non per vigliaccheria, ma perché io sono l’ultima persona che può fare l’animatore, ho troppi piercing, ho una voce da demone e guardo male la gente,  e poi ho sempre odiato lo staff dell’albergo. Si, mi hanno sempre trattato male, quando entravo in hotel se ne stavano seduti vicino allo stand della scuola sci guardandomi in maniera ambigua  e all’ora di cena si avvicinavano al tavolo e insistevano per deportarmi in discoteca ( quella degli alberghi, con le poltrone anni 70 e il bar costantemente chiuso con la macchina del caffè coperta da un lenzuolo), ma io rifiutavo sempre e mi annoiavo guardando i miei coetanei agitare le braccia e ridere in sincrono, ai comandanti del ballo non andavo a genio, mi tiravano per le braccia cercando di trascinarmi nella pista e quando capivano che la mia non era timidezza ma era schifo, si vendicavano nei modi peggiori. Ad esempio una volta entrarono nella camera dell’albergo vestiti da befane per portarmi dei dolci, ma mascherarsi da vecchie e andare da un bambino di tre anni è come vestirsi da nazisti ed entrare in un ospizio….piansi, anche tanto. Un’altra volta invece mi invitarono a giocare a Fifa 2005 e quando videro che stavo perdendo 15-0 mi cacciarono via dicendomi che ero un buono a nulla. Ma perché l’ho messo nel curriculum? Perché sono della convinzione che tutto fa brodo? Insomma, io non mi ci vedo nei villaggi turistici in Calabria, con la maglietta rossa dello staff con le maniche ritirate sulle spalle a provarci con le sedicenni che ti vengono a chiedere l’età, oppure in montagna, davanti a una colazione da analisi del sangue (brioches alla marmellata e succo di frutta) mentre i bambini, a gruppi da 3, mi vengono a domandare quale attività si farà quella sera, anche se sanno benissimo che ci sarà la solita baby dance  e che la sorpresa peggiore è riservata al padre, che a cavalcioni su un manico di scopa dovrà far finta di inculare sconosciuti colleghi turisti venuti da altre terre lontane. Odio i villaggi e gli alberghi come odio sciare, ho sciato per tanto tempo e mi sono sorbito per 10 anni la calzamaglia che mi prudeva, gli sci che si staccavano in seggiovia, il casco che mi inzuppava i capelli di sudore, l’abbronzatura a forma di mascherina, i maestri di sci già rugosi a 30 anni e ubriaconi a 50 e lo skilift che non riuscivo a togliere dalle gambe e che costantemente mi strabaltava sulla cunetta di neve davanti a me o, nei migliori dei casi, si toglieva prematuramente e mi buttava dietro verso uno sfortunato sciatore, che per colpa del mio peso, era costretto a fare la mia stessa fine creando una reazione a catena. Non sono mai andato in settimana bianca con la scuola, mi piaceva stare da solo in classe chiedendomi chi dei miei compagni sarebbe tornato a scuola con una gamba fratturata e cercando di formulare una frase gentile per esprimere il mio disinteresse verso le storie che mi avrebbero raccontato, come quella che non sono riusciti ad affittare uno snowboard all’insaputa dei professori e che la sera si divertivano a guardare dei simpatici microfoni che facevano su e giù tra i seni di simpatiche donne su TeleA e Rete Capri. Che schifo fare colazione con i professori e poveri questi ultimi, costretti a fare da genitori per una settimana a una melmaglia di tredicenni nel periodo della pubertà, con baffetti scarni e con un rifiuto per il sapone e per il deodorante, anche io non emanavo un buon odore, ma almeno lo lasciavo tra le quattro mura della classe e non lo esportavo in Trentino-Alto Adige. Con tutta questa triste vita non potrei di certo fare l’animatore, porterei i bambini sulla cattiva strada istigandoli al disgusto e, avendo fatto una scuola professionale frequentata da delinquenti, potrei insegnare loro a fare un fumogeno o una bomba carta. No, non potrei mettere sul curriculum la mia adolescenza e la mia maestria nel fabbricare ordigni, anche se la mia aspirazione, 2 anni fa, era quella di entrare in una cellula terroristica e avevo anche degli agganci per farlo (ora la polizia lo sa), ma fondamentalmente il mio scopo è quello di restare un disoccupato e per riuscire in questo mio intento ho dovuto scrivere questo post. Buone vacanze da Al Qaeda

lunedì 5 maggio 2014

PANNI DI FIBRA VEGETALE CHE NON SGOCCIOLANO

Ancona, lì 5 maggio 2014. Pensiero delle 3:27 del mattino. Non sto dormendo e lo sto notando, dovrei fumare di meno la sigaretta elettronica e sarebbe meglio tagliare la barba. Ancora non capisco perché continuate a venerare la peluria in faccia, andate in giro e fate a gara a chi ce l’ha più folta. Non sembrate dei boscaioli o dei vichinghi, non viviamo ne in Canada ne in Norvegia, con i vostri lineamenti caucasici mediterranei sembrate più degli abitanti della Galilea usciti da un presepe vivente…Anche io ho la barba e mi converrebbe stare zitto, forse la taglierò fra poche ore, intanto mi unisco alla vostra cerchia di apostoloformi  non invitati all’ultima cena per la pecca di essere troppo giovani e troppo italiani. Il periodo delle piogge a quanto pare è finito, insieme alla fiera del patrono di Ancona. Finalmente. Anche quest’anno il tentativo di trovare lo Yo-Yo di silicone con dentro il liquido cancerogeno che sa di benzina è fallito. I mercanti si sono imputati come manifestanti e hanno cercato di rifilarmi ricambi per il folletto, magliette con teschi pieni di piercing, le fette di cocco bagnate dalla fontanella piena di luci e l’affetta verdure universale. Viene usata troppo la parola “Universale”. Ho preferito non acquistare nulla, mi sono messo a guardare male i tipi che compravano le magliette con due sposi stilizzati con la scritta sotto “GAME OVER”, gli stessi tizi che giocano ad Assassin’s Creed, ridono per le battute su Chuck Norris e che in passato sono stati ricoverati perché lo yo-yo di silicone gli è scoppiato in faccia provocandogli una parziale cecità….non curata molto bene con l’uso della playstation negli anni avvenire. Non sopporto vedere i negozi vuoti e le bancarelle piene di persone, non perché sono a favore delle attività commerciali del mio comune, ma perché sono ossessivo compulsivo e tifo per le mezze misure.(“Ciao come stai? Che stai facendo?” “Faccio quello che fai tu, giro per la fiera e accendo e spengo le torce dello stand dei casalinghi per natura compulsiva). Il vecchio con la Ypsilon è passato circa un’ora fa e ha ributtato la spazzatura nei bidoni del mio condominio e se ne è andato. Forse lui non li ha o anche lui ha la mia stessa nevrosi e ha dovuto sfogare la disparità commerciale che ha visto e ha cibato la sua cataratta questo pomeriggio nel centro. E se avesse messo una bomba all’interno dell’indifferenziata? No, Genny  ‘a Carogna solitamente non passa da queste parti e se Mr.Demenza Senile l’avesse fatto, il super eroe della curva l’avrebbe fermato. Chissà se le bancarelle sudamericane tra le varie cover di canzoni famose fatte con il flauto peruviano hanno anche “’a città ‘e pulecenella”. La prossima che verrà a profanare la spazzatura penso che lo accoglierò con bombe carta e estintori…Ma non sono sicuro che la Curva Nord di Ancona potrebbe appoggiare la mia iniziativa stando sotto a fare cori. Delle pillole della pressione avvelenate potrebbero andare bene, così almeno, dall’alto dei cieli, la sua anima potrebbe querelarmi con l’aiuto di San Pietro e quest’ultimo mi eliminerebbe una fatica facendomi sparire la barba e diffidandomi dal banchetto di Gesù Cristo costringendomi a fare cori nel purgatorio fra qualche anno. Non è buona l’idea di andare ad accendere il router e pubblicare questo testo profano, potrei svegliare gli abitanti della casa, l’ira divina e potrei ritrovarmi imbavagliato fuori dal bar degli ultras dell’Ancona calcio. Il cane vuole uscire… meglio se vado a dormire. Ciao Genny, alla prossima fiera. Ti voglio bene