La mia prima crisi mistica
la ebbi a 16 anni, quando lessi su facebook “ Io sorrido ma nessuno sa come sto
veramente”, Frank stava morendo. Non lo conoscevo ma Cristo, non poteva cadere
nel vuoto così, non lui, non Frank. Uscii di casa per digerire il disagio che
stavo provando, salii nell’autobus che mi portò nel quartiere cosmopolita della
città, scarpe di cuoio da cane bastonato e fiammiferi in mano. Che schifo le
Winston rosse. Ciuffo in bella vista e gilet con sotto una maglietta con una
Kefiah stampata, non io, no! Lui, Frank! Nelle sue foto appariva così, ubriaco
in discoteca pieno di amici e di ragazze molto appariscenti, mentre io ero l’ultimo
della catena alimentare che non scriveva sui social network, giravo con un
taccuino in cui segnavo tutte le bestemmie che pensavo con sopra riportata la
data dell’ennesima giornata dedicata alla blasfemia. Forse aveva perso alla Snai,
perché la prendevo così a cuore? Sinceramente non lo so, forse perché era caldo
e io non andavo al mare mentre lui (in altre foto, si intende, mai visto dal
vivo) appariva come un Efebo nella sabbia, guardava il vuoto mentre tirava quei
muscoli rugosi da pollo rinsecchito che uscivano con fatica da quel corpo magro
e evidentemente, da quanto ho letto, forse nascondeva le lacrime sotto ai suoi
occhiali viola a goccia. Passava il tempo, insieme all’ennesima signora in
carne con la borsa sulla spalla che bilanciava il suo peso muovendo il braccio
a parabola, ero alla terza Winston, proporzionale al mio conato di vomito e
giramento di testa, avevo le vertigini… Un attimo dopo, io appollaiato davanti
al negozio di film, sudore freddo che stagnava nella fronte, fissavo la luna
che si muoveva “No Frank, proprio tu, lo stronzo modaiolo del cazzo, non puoi
scrivere queste cose! Cosa ci guadagnerai dopo? Come ti tratteranno i tuoi
amici? Ti consoleranno abbastanza?” pensavo. In quel periodo mi piaceva
puzzare, non esisteva il deodorante 48h e lo usavo saltuariamente, al contrario
di Frank che aveva tutto, un buon
profumo, l’afro nell’mp3 e una moto da corsa con attorno 7 vergini, erano
andate da lui ancor prima della sua morte. Forse stava morendo, forse era
giunta la sua ora, si sarebbe suicidato, me lo sentivo, santo cielo, stavo
morendo io. Il buio. Winston finita. Svenuto. Mi risvegliai dietro un angolo,
senza scarpe di pelle, portafoglio e pacchetto di sigarette, ero ancora di più
un San Francesco senza quel block notes intriso di insulti al creatore e con i
calzini ripieni di piscio, avevo perso tutto, ma volevo ancora bene a Frank e
al suo crestino e alle sue Air Max, almeno lui aveva due suole. Più nulla da
fumare, da solo in vie sperdue. Bestemmie non più in tasca, solo nella testa,
mi pervadeva un odio, non so con chi, ma se questo era il sacrificio per il
povero Frank, allora ero felice di essermi sacrificato. Come Cristo morì per
noi, io ero morto per far rindossare le canottiere rosa a quel figliol prodigo
e mi pentii di ascoltare heavy metal e punk hardcore continuamente. Corri
Frank, corri e non ti fermare, mannaggia a te e al tuo cazzo di diploma di
terza media
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